Seneca futurista: dai Baci alla Coppa della Perugina



Filippo Tommaso Marinetti visita, negli anni ’20 del secolo scorso, lo stabilimento della Perugina e si interessa subito ai processi produttivi, ponendo particolare attenzione a ciò che gli è più congeniale:l’espressione artistica collegata al prodotto, all’azienda, alla comunicazione pubblicitaria. Così, al termine della visita scrive sul registro degli ospiti illustri quello che lo ha più colpito: “Bravo, Seneca magnifico futurista del Cartello- Reclame!”.

Con questa breve frase, nel riconoscere a Seneca lo status di artista del suo movimento, Marinetti intuisce l’importanza della comunicazione moderna nello sviluppo delle imprese e della società civile e comprende nel futurismo altre forme di espressione artistica, come l’inedita creatività di Seneca nel suo lavoro per la Perugina.

Certo è che la più intensa espressione futurista di Federico Seneca è rappresentata proprio dai cartelloni realizzati per le quattro edizioni della Coppa della Perugina, tutti dedicati a raccontare “la velocità” con le immagini, seguendo un percorso che, malauguratamente, si interrompe troppo presto per la prematura fine della gara automobilistica.


Infatti, il primo cartellone esprime “la velocità” attraverso gli elementi classici del tempo: l’automobile, il pilota e la strada. Il secondo si concentra sulle sensazioni visive ed emotive del pilota “in velocità”. Il terzo, del 1926, è dedicato all’auto italiana che ha vinto l’anno precedente, a settembre, il primo Campionato del Mondo di Formula 1. Il quarto esalta la sfida a “grande velocità” tra due piloti in gara. Il quinto, purtroppo, non vide mai la luce.

Un’ ulteriore prova della grande sensibilità del comunicatore Seneca: in tutti i cartelloni nella data manca l’anno. Una dimenticanza tutta politica?

I “Baci Perugina” sono la massima espressione di Seneca artista e comunicatore;racconta una storia di “amore sotto le stelle” dove le costellazioni si materializzano ovunque: dall’apertura della scatola dei cioccolatini all’immagine al negativo sull’incarto argentato dei Baci.
Poi, nel tempo, il cielo stellato su fondo blu della notte è diventato la dominante nella comunicazione visiva dei Baci Perugina, fino alla sua più grande dimensione nella speciale livrea del Jumbo Alitalia che volava tra Roma e New York.

Federico Seneca è, così, uno dei rari autori di comunicazione pubblicitaria ad aver firmato uno dei pochissimi prodotti, i “Baci Perugina”, che hanno mantenuto inalterata l’immagine futurista creata negli anni venti e che si avviano a celebrare il centenario della loro introduzione sul mercato.
Un record riservato ad uno dei simboli dell’Italia più apprezzati e conosciuti nel mondo, un mito inventato nel 1922 da Luisa Spagnoli, con il nome pensato da Giovanni Buitoni e l’immagine creata da Federico Seneca.

C’è da chiedersi, per noi umbri, quanto abbiano influito nella formazione culturale di questo grande artista marchigiano la vita perugina e l’amicizia con Gerardo Dottori, indiscusso genio umbro del futurismo.

Immagini inedite della Coppa della Perugina del 1925

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